Siccità e Crepe nei Muri, i Rischi Aumentano
Durante l’estate il caldo la fa da padrone in tutta la penisola con temperatura elevate che seccano i terreni. Queste condizioni meteorologiche hanno purtroppo un impatto negativo sui terreni di fondazione che possono subire delle variazioni e provocare dei cedimenti differenziali con la conseguente formazione delle crepe nei muri. Vediamo insieme cosa succede al terreno quando si verificano queste condizioni.
La siccità e le crepe
I periodi di siccità prolungati, specie se accompagnati da alte temperature, causano forti abbassamenti di falda e comunque, anche in assenza di questa, una notevole diminuzione del livello di umidità naturale nel terreno (contenuto igrometrico).
Nei terreni argillosi ciò causa un forte ritiro (diminuzione di volume) con conseguente creazione di vuoti e detensionamento. Il fenomeno è specialmente sentito nei primi metri di profondità a partire dal piano campagna dove l’effetto di traspirazione del terreno si amplifica anche per effetto dell’irragiamento solare.
Se la fondazione è impostata a quote superficiali, ad esempio non oltre 1 m di profondità, poiché l’essiccazione a seguito di periodi siccitosi prolungati può arrivare a interessare volumi di terreno fino a 2-3 m di profondità, ecco che la fondazione subisce un cedimento a seguito del ritiro del terreno sottostante.
Le piante ad alto fusto e le crepe
A peggiorare la situazione può essere la presenza di piante d’alto fusto nelle vicinanze degli edifici che con i loro apparati radicali possono andare ad interagire con i terreni sottostanti le fondazioni captando acqua (che sotto gli edifici tende a mantenersi più a lungo) e quindi accentuando l’essiccazione.
Tutto ciò causa cedimenti differenziali solitamente a carico del solo perimetro degli edifici. La parte interna degli edifici è ovviamente maggiormente preservata dall’essiccazione ed è più raro che vi siano cedimenti.
Altro fattore che può contribuire all’essicazione è la presenza di pozzi per uso irriguo che captano acqua su livelli superficiali nelle vicinanze degli edifici. In tal caso i cedimenti differenziali possono estendersi anche alla parte interna degli edifici.
Come risolvere il cedimento del terreno dovuto alla siccità
Il problema può essere risolto in maniera rapida e poco invasiva grazie alle seguenti tecnologie innovative di consolidamento fondazioni:
- ValveSystem, basata sull’iniezione di resine espandenti,
- Micropali Roto&Push, basata sull’utilizzo di pali.
Questi sistemi presentano diversi vantaggi che permettono, rispetto alle tradizionali metodologie di intervento, un risparmio sul cantiere sia in termini economici che di durata, inoltre non viene effettuata nessun asportazione di materiale.
Gli interventi sono mirati e vengono collaudati con strumenti tecnici di precisione, come la tomografia sismica. Inoltre ogni intervento viene garantito per 10 anni e può beneficiare della detrazione fiscale al 50% per ristrutturazioni edilizie.
ValveSystem, iniezione di resine espandenti
ValveSystem è l’innovativo sistema di consolidamento fondazioni mediante iniezione di speciali formulati, sviluppato da DIFECH ponendosi i due seguenti obbiettivi:
- ottenere una distribuzione uniforme ed omogenea del materiale nel volume di terreno interessato dal bulbo tensionale indotto dalla fondazione;
- adottare in ogni condizione geotecnica il tipo di formulato più idoneo;
Il primo obbiettivo si è raggiunto attraverso l’impiego di canne di iniezione in PVC dotate di speciali valvole disposte ad interasse massimo di 50 cm, mentre il secondo attraverso la selezione di differenti formulati specificatamente sviluppati per impiego geotecnico.
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Micropali Roto & Push
I Micropali Roto&Push sono una soluzione innovativa e poco invasiva per risolvere i cedimenti in fondazione. L’impiego dei Micropali Roto&Push permette un appoggio di fondazione stabile e duraturo.
Sono dei pali di fondazione modulari in acciaio S355 di provenienza certificata con accoppiamento filettato. Tutti i processi di trasformazione della materia prima sono eseguiti presso Centri di Trasformazione autorizzati dal Ministero competente, secondo quanto previsto dal D.M. 14 gennaio 2008 “Nuove Norme Tecniche per le Costruzioni” relativamente all’impiego di acciaio per usi strutturali.
I moduli standard impiegati hanno una lunghezza di 1m e un diametro e spessore a partire da 76 e 8 mm.
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